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Morta suor Dianna Ortiz, attivista dei diritti umani torturata in Guatemala

Morta suor Dianna Ortiz, attivista dei diritti umani torturata in Guatemala

WASHINGTON-ADISTA. E' morta per un tumore, a 62 anni, il 19 febbraio, suor Dianna Ortiz, la religiosa orsolina che venne torturata durante la guerra civile in Guatemala e che riuscì a far pubblicare i documenti sulla "guerra sporca". Nata a Springs, in Colorado e cresciuta nel New Mexico, cominciò la sua vita religiosa nel Kentucky. Alla sua prima missione in Guatemala dal 1987, nel 1989, dove lavorava con gli indigeni, fu rapita da membri dell'esercito del Guatemala addestrato dagli Stati Uniti, nel quadro del conflitto civile che insanguinò il Paese dal 1966 al 1996 e che proprio fra gli indigeni mietè il numero maggiore di vittime. Riuscì a fuggire ventiquattro ore dopo, ma in quel lasso di tempo, il suo corpo era stato bruciato dalle sigarette, ed era stata violentata, picchiata e costretta a torturare una donna che era già prossima alla morte. Tornata negli Stati Uniti, rimase talmente traumatizzata da non aveva alcun ricordo della sua vita prima del rapimento. Ha passato anni a perseguire la giustizia, ma nessuno è mai stato accusato e la sua memoria non è mai tornata completamente.

Il suo è impegno si è profuso soprattutto nell'assistenza alle vittime di tortura e nel lavoro per la giustizia e per porre fine alla tortura nel mondo; nel 1994, Ortiz è diventata un'organizzatrice di base per la Commissione per i diritti umani del Guatemala e nel 1998 ha fondato la Torture Abolition and Survivors Support Coalition International per sostenere l'abolizione della tortura e sostenere le sue vittime. È entrata a far parte dello staff di Pax Christi USA nel 2010 come direttrice ad interim e poi vicedirettore, poi ha svolto il ministero del progetto Education for Justice presso il Center of Concern dal 2012 al 2018. È tornata a Pax Christi USA come vicedirettore nel marzo 2020. Nel 1996 fece un digiuno di cinque settimane davanti alla Casa Bianca per chiedere la pubblicazione dei documenti che dimostravano il coinvolgimento degli Stati Uniti nella guerra. Nel 1999, il presidente Bill Clinton  chiese pubbòlicamente scusa ai guatemaltechi per il ruolo svolto dagli Usa nel conflitto. Nel suo libro di memorie, The Blindfold's Eyes: My Journey from Torture to Truth (Gli occhi bendati: il mio viaggio dalla tortura alla verità, 2002), Ortiz ha scritto sulla complicità degli Stati Uniti nel sistema politico repressivo del Guatemala e sulla tortura e l'omicidio di oltre 150.000 guatemaltechi. 

«Ci mancherà davvero lo spirito di preghiera e la dedizione totale di suor Dianna nell'aiutare gli altri», ha detto in un comunicato stampa suor Amelia Stenger, leader congregazionale delle suore Orsoline. «Ha sofferto molto durante la sua vita ma ha cercato continuamente di aiutare gli altri che soffrivano. Preghiamo per lei, la nostra comunità e la sua famiglia». 

 

* Immagine tratta dalla copertina del libro di Dianna Ortiz e Patricia Davis, The Blindfold's Eyes: My Journey from Torture to Truth, Orbis 2002.

 

 

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